si parte sono quasi le 7 prima destinazione il passo del LUCOMAGNO
Il
Passo del Lucomagno, in tedesco
Lukmanierpass, è un valico alpino
tra i cantoni Ticino e Grigioni in
Svizzera.
Mette in collegamento la diramazione
orientale della Valle di Blenio
(Valle Santa Maria, percorsa dal
fiume Brenno) con la Val Medel.
Dal punto di vista orografico il
passo si trova nella sezione alpina
delle Alpi Lepontine e separa le
Alpi del Monte Leone e del San
Gottardo (ad ovest) dalle Alpi
dell'Adula (ad est)
Il
valico, che fu utilizzato in epoca
altomedioevale come collegamento tra
la pianura padana e la valle del
Reno e come itinerario religioso tra
santuari e conventi, divenne uno dei
più trafficati d'Europa. Il passo
era controllato dall'antica abbazia
di Disentis (o Mustér in romancio),
dapprima sottoposta alla regola di
San Colombano, il quale vi passò
attorno al 612 scendendo in Italia,
fu poi in seguito dell'ordine
benedettino. Lungo il percorso verso
il passo sorsero infatti ospizi,
fortini e chiese.
A
partire dal XIII secolo il valico
perse di importanza a favore del
passo del San Gottardo. Ancora
utilizzato perché di minore
altitudine che altri passi delle
Alpi, nel 1374 vi fu fondata una
cappella dedicata a Santa Maria e un
ospizio, la prima restaurata nel
1577 e il secondo ingrandito una
prima volta nel 1660 e di nuovo
ricostruito dopo un incendio nel
1882. Entrambi furono quindi
sommersi dal lago artificiale. La
costruzione della strada risale al
1876. Grazie agli sforzi dei cantoni
Ticino e Grigioni il passo del
Lucomagno è oggi aperto tutto
l'anno.
Si scende da Lucomagno per andare
verso il passo dello
SPLUGA
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Il Passo dello Spluga, (in tedesco:
Splügenpass, in romancio Pass dal
Spleia o Pass dal Splegia), è uno
dei più importanti valichi dell’arco
alpino, conosciuto fin
dall’antichità per il suo agevole
transito. Posto sul confine
italo-svizzero a 2.114 m, mette in
comunicazione l’alta Valle Spluga
con la valle del Reno superiore (Rheinwald).
La sua importanza non è solo storica
e logistica ma anche geologica, in
quanto divide la falda Tambò a ovest
con la falda Suretta a est.
Tradizionalmente divide le Alpi
Lepontine dalle Alpi Retiche e,
secondo la tradizionale bipartizione
delle Alpi in uso negli altri Paesi
della catena alpina, ripresa dalla
classificazione SOIUSA, divide le
Alpi Occidentali dalle Alpi
Orientali.
Il toponimo “Spluga”, diffuso in
molte parti dell’arco alpino,
farebbe riferimento al termine
latino “spelunca” ovvero grotta, a
segnalare la presenza di caverne
probabilmente abitate da fauna
selvatica, in particolare orsi.
Il Passo dello Spluga è assai
frequentato, nella bella stagione,
soprattutto dai turisti vacanzieri
che vi transitano provenendo dai
cantoni della Svizzera tedesca,
dalla Germania e in genere dal Nord
Europa per scendere in Italia. Il
suo paesaggio d’alta quota, la
vicinanza di imponenti vette, la
presenza sul versante italiano del
pittoresco villaggio di Montespluga
e del bel bacino artificiale omonimo
fanno della zona del passo una
apprezzata tappa lungo il viaggio.
Molto sviluppata è la rete
sentieristica verso le vette e le
mete alpinistiche attorno al passo,
dal quale ha inizio la via normale
di salita verso il Pizzo Tambò, una
delle cime più frequentate delle
Alpi Lepontine; da ricordare è la
Via Spluga, percorso escursionistico
transfrontaliero nato con la
collaborazione di diverse entità
italiane e svizzere per la
riscoperta storica e la
valorizzazione turistica dell’antico
tracciato del valico. Ugualmente da
citare è la notevole frequentazione
scialpinistica della zona, con
numerosi itinerari di ogni
difficoltà, agevolata dalla presenza
spesso abbondante di neve e dalla
sua permanenza fino a primavera
inoltrata. I centri più prossimi al
passo e maggiormente sviluppati
turisticamente sono Madesimo, sul
lato italiano, e Splügen su quello
svizzero, entrambe località di
villeggiatura estiva e attrezzate
stazioni di sport invernali.
Si torna indietro dalla parte della
svizzera per andare a fare il passo
SAN BERNARDINO
Il passo del San Bernardino è un valico alpino nel cantone dei
Grigioni in Svizzera.
Prende nome dal piccolo villaggio di San Bernardino, frazione di
Mesocco posto a un'altitudine di
1600 ml.m., a sud del passo. Alla
fine del XV secolo vi venne eretta
una cappella dedicata a San
Bernardino da Siena e da allora il
paese e poi il passo, portano il suo
nome. Precedentemente il passo era
conosciuto come Mons Avium. Da
questo paese si apre l'imbocco della
galleria stradale. Questo traforo
venne ultimato nel 1967 e collega
tutto l'anno la valle del Moesano a
sud con la valle del Reno posteriore
(in tedesco Hinterrhein) a nord.
Questo valico divenne di importanza europea solo a partire dal XV
secolo, quando venne realizzata una
strada che permetteva di superare le
due strette gole poste a nord del
passo, tra Splügen e Thusis. Questa
strada prese il nome di Via Mala.
Agli inizi del XIX secolo venne
realizzata su questo valico una
delle prime strade alpine di
concezione moderna, essa fu voluta
dal Canton Grigioni, fu possibile
realizzarla grazie anche ai
finanziamenti ricevuti dal Regno di
Sardegna. I Grigionesi avevano
fiutato i vantaggi di un valico che
permetteva al traffico proveniente
dal Piemonte e dal porto di Genova
di arrivare nella Valle del Reno,
senza passare da strade controllate
dall'Austria.
Voglio ringraziare tutti coloro che hanno partecipatao all'evento in
particolar modo a BIGCIANO che
ha organizzato l'evento alla
prossima
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