PROVATE PER VOI

SUZUKI SV 650 S

L’SV 650 nasce nel 1999, come una naked sportiva, che si affacciava su un mercato dove allora esisteva solo la Ducati Monster.
Suzuki la propone in 2 versioni: la versione naked, con manubrio e faro tondo, e la versione S, con semicarena e semimanubri.
Il cuore di questa moto e’ il motore.  E’ uno dei migliori bicilindrici di media cilindrata che siano mai stati costruiti, V di 90° longitudinale, raffreddato a liquido, 4 valvole per cilindro.
Eroga circa 70 Cv, si dimostra sempre pronto, con un buono spunto ma parco nei consumi, non e’ difficile percorrere 20 km/l
Sull’SV prima serie l’alimentazione e’ affidata a una coppia di carburatori, mentre dalla seconda serie in poi e’ arrivata l’iniezione, il radiatore dell’olio e sull’ultima versione anche la doppia accensione.
Il motore e’ incastonato in un bel telaio di alluminio, che richiama la forma del traliccio di tubi, ma con spessori e diametri maggiori dato il materiale di costruzione.  Ben fatte e piacevoli da vedere le saldature sul telaio.
Il forcellone posteriore, anch’esso in alluminio, bibraccio, lavora su un monoammortizzatore regolabile nel precarico della molla, tramite leveraggi progressivi.
All’anteriore c’e’ una classica forcella telescopica da 41 mm, dalla versione K2 regolabile nel precarico della molla.
I cerchi e la gommatura stradale e’ nelle misure 120/60 r17 all’anteriore e 160/60 r17 al posteriore. Un doppio disco anteriore con pinze flottanti a 2 pistoncini, e il singolo disco posteriore con pinza fissa a 2 pistoncini contrapposti completano il quadro ciclistico. 

Saliamo in sella..

Sulla versione S, oggetto della nostra prova, la posizione di guida e’ caricata in avanti per via dei semimanubri. La posizione di guida e’ quindi si’ sportiva ma non estrema, i semimanubri non sono ne’ troppo bassi, ne’ troppo chiusi da indolenzire i polsi dopo pochi Km.
La sella e’ abbastanza imbottita, ottima per uso stradale, meno per quello sportivo o pistaiolo perche’ fa “sentire” meno il posteriore.
Le pedane, piu’ alte sulla versione S che sulla versione N, richiedono di tenere le gambe abbastanza piegate, anche se non sono estremamente alte o arretrate.
Ne scaturisce quindi una posizione di guida ottima per l’uso sportivo stradale perche’ garantisce l’ottimo controllo del mezzo anche senza essere cosi’ estrema da risultare subito affaticante.
Il passeggero ha a disposizione una buona porzione di sella, sufficientemente imbottita, pedane un po’ alte ed un comodo maniglione a cui ancorarsi.
Davanti al pilota il cupolino toglie dal busto la pressione dell’aria e sorregge gli specchietti, ampi e belli da vedere e che offrono una discreta visibilita’, anche se la parte interna di entrambi riflette le braccia del pilota. Al centro del cupolino si trova il quadro strumenti, con un bel contagiri analogico a fondo bianco al centro, il tachimetro analogico sulla sinistra con all’interno il display con contachilometri totale e 2 parziali. Sulla destra le spie di servizio. Non e’ presente l’indicatore del livello del carburante ma solo la spia della riserva.
Giriamo la chiave, e se il clima e’ rigido tiriamo lo starter – per amanti del carburatore. Tiriamo la frizione ( ha un contatto che impedisce l’avvio se non e’ tirata ) e mettiamo in moto. Il motore sempre pronto a partire, al minimo ha il suono “zoppicante” dei bicilindrici a V per poi assumere una voce piu’ piena appena sale di giri.
Il cambio ha la corsa corta della leva ed e’ abbastanza preciso negli innesti. La versone N differisce dalla S per una rapportatura finale piu’ corta, avendo un dente in piu’ sulla corona.
La frenata e’ buona, abbastanza potente e modulabile per fermarsi senza mettere in crisi il pilota.
La ciclistica sull’SV soffre invece dell’elevato affondamento della forcella, poco sostenuta da molle e olio originale. La situazione e’ decisamente migliorabile montando uno dei tanti kit in commercio che prevedono dalla semplice sostituzione di molle e olio, alla sostituzione o modifica della componente idraulica.
Con l’SV e’ possibile spingersi a fare turismo, montando un kit di valige rigide o morbide, certo la versione Naked offre una migliore posizione di guida, piu’ comoda, ma nessuna protezione dall’aria, mentre la versione S, con il cupolino, protegge di piu’ il pilota dall’aria ma offre una posizione di guida piu’ sportiva, che stanca piu’ in fretta.
Una moto di buona sostanza, insomma, senza fronzoli, economica, che permette di imparare ad andare in moto, godersi le belle curve, in qualche occasione andare in pista, o fare del turismo con borse e passeggero…

MI RACCOMANDO LUCI ACCESE CASCO BEN ALLACCIATO E RISPETTATE  I LIMITI!!!

Elisabetta Nicastri      


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