KTM 640 SM LC4
La KTM 640 SM LC4 del
2004 è un motard meno esasperato, rispetto ad altri modelli, ed ha
qualche piccolo comfort in più, come per esempio l’avviamento elettrico
(resta comunque al suo posto la classica leva) e il decompressore per
l’accensione a pedivella, questo si traduce in un peso leggermente
superiore ad altre sue sorelle e quindi ad una sensazione di
"robustezza" (il peso dichiarato è di 149 kg). È slanciata, ma non
snella come le concorrenti più racing, insomma è una vera Supermotard
civilizzata, ma tutto questo non le toglie il suo cuore racing. Monta il
sofisticato monocilindrico KTM da 625 cc con raffreddamento a liquido e
distribuzione a quattro valvole denominato “LC4”; questo monocilindrico
raggiunge quota 54,4 cavalli a 7000 giri, con una coppia massima di 55
Nm a 5500 giri; insomma, di birra ce n’è a sufficienza. La rapidità nel
prendere i giri la rende una moto molto divertente. Una manata al gas e
la ruota anteriore schizza in su, i suoi cavalli non si fanno certo
attendere e scalpitano ad ogni apertura del gas; nei rapporti superiori
però la grinta risulta piuttosto diluita, il mono KTM è potente, ma i
rapporti un po’ troppo distanziati ne smorzano un po’ la verve. La
sensazione di corpulenza che si ha ad un esame statico, trova conferma
quando si prova a spostare la moto a motore spento. Il peso c’è, e
questo è lo scotto da pagare per avere una moto più "umana" rispetto
alle scarne Supermotard racing. L’impostazione è fuoristradistica, con
manubrio largo e la sella da vera supermotard, cioè alta (circa 90 cm),
che avanza a sormontare il serbatoio consentendo liberi movimenti mentre
si è alla guida, senza togliere nulla al passeggero a cui è riservata
una porzione di sella dignitosa, due pedane molto comode cui appoggiarsi
e due maniglie sul codino. Su strada l’agilità non è in discussione; la
SM 640 è imbattibile sui percorsi misti, specialmente quelli tortuosi.
Eccellente in frenata e velocissima in ingresso curva, la KTM si
conferma come moto perfetta con cui divertirsi a guidare sui percorsi
misti. Di contro, è lecito non attendersi una stabilità a prova di
bomba. In velocità (si superano agevolmente i 170 all’ora) l’avantreno
si alleggerisce parecchio e la moto diventa un po’ ballerina; tenendo
conto anche che aerodinamicamente è priva di qualsiasi protezione e ci
si scontra con tutta l’aria che si ha davanti. Si ha una bella dose di
vibrazioni diffuse un po’ su tutta la moto che possono infastidire il
passeggero; è una compagnia cui non si può fare a meno, ma in fondo
siamo su una Supermotard è anche questo il suo bello. Il serbatoio, non
è certo una cisterna, ed offre un autonomia di circa 120/130 Km. Ha
finiture di alto livello, una strumentazione con display a cristalli
liquidi, rigorosamente con luce arancione; la cura costruttiva si nota
anche da particolari quali il manubrio, le leve con varie facili
regolazioni e il mono, anche quello facilmente regolabile (anche mentre
si sta guidando) con una ghiera che ci permette di passare da un assetto
morbidissimo in posizione 1 ed uno più rigido in posizione 7. PRO: moto
assolutamente divertente, sempre pronta e reattiva, dall’erogazione
esuberante, e dalla maneggevolezza esaltante. CONTRO la "rozzezza", è
una moto spartana, maschia, con poco o nulla attaccato addosso che
vibrano molto ed ha bisogno di molte cure e attenzioni.
MI
RACCOMANDO LUCI ACCESE CASCO BEN ALLACCIATO E RISPETTATE I LIMITI!!!
Massimiliano Paoli
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