PROVATE PER VOI

In pista a Franciacorta con la Kawasaki ZX-6R

Kawasaki ha cambiato notevolmente indirizzo nel riprogettare la sua ZX-6R, nell’oramai lontano 2003.
Le versioni precedenti erano diventate sempre più versatili e sfruttabili, quasi delle sport-tourer, rimanendo indietro in quanto a prestazioni (quindi poco prestanti nelle competizioni) e soprattutto, nel divertimento di guida.
La versione 03/04 è stata la prima supersport ad introdurre parecchie innovazioni che prima erano utilizzate solo nelle gare, come la forcella a steli rovesciati con le varie regolazioni, le pinze freno ad attacco radiale, la presa dinamica centrale dell’Air Box e soprattutto l’alimentazione ad iniezione elettronica.
Con questo modello la casa di Akashi ha deciso quindi di produrre una moto più “tagliente”, avendo come obbiettivo la massima prestazione; d’altro canto le sue intenzioni “battagliere” si notano fin da subito.
Appena ci monti in sella ti sembra di avere il fondoschiena all’altezza delle orecchie, con tutto il peso del corpo che gravita sui polsi, e con le ginocchia quasi a livello delle braccia! La correlazione tra semimanubri, sella e pedane non è comunque estrema, e rispetto ad alcune moto dalla posizione di guida più sacrificata, comunque non ti affatica già dopo un’ora che la guidi.

In strada
E utilizzandola sempre nel giusto regime di giri, state certi che i vostri amici sulle 1000 faranno più fatica di quello che non credono a lasciarvi indietro.
Insomma avrete capito che per andare forte sulle 600 bisogna tirarle il collo e il bello del 636 è che lo sforzo è un po’ più contenuto.
La ciclistica è sicuramente più estrema del motore, per cui su strada ci si trova a perdere un po’ a causa di sospensioni molto rigide e di una geometria di sterzo corsaiola.
E qui forse iniziano le note dolenti, perché sulle strade dal fondo non proprio perfetto (e purtroppo la maggior parte delle nostre strade fanno schifo!), se volete tenere un ritmo elevato è meglio che considerate il montaggio di un ammortizzatore di sterzo.
La sbacchettata infatti su questa Ninja è sempre dietro l’angolo, e anche se non si lascia andare a reazioni incontrollabili, l’impressione è che potrebbe farlo da un momento all’altro. Sarebbe comunque esagerato dire che la Kawa è instabile, ma se non state più che attenti a come e a che velocità prendete una sconnessione dell’asfalto o una buca, il meglio che può capitare è di prendervi un bello spavento!
Una delle cose che secondo me manca su questa ZX-6R, e che serve, è la frizione antisaltellamento. Capita sovente infatti di scalare ai medi regimi in staccata, quando immancabilmente la ruota posteriore inizia a saltare!
La sensazione è assai poco gradevole, perché toglie confidenza nella moto ma soprattutto nelle sospensioni e nelle gomme proprio quando serve, e cioè tra la fase di rallentamento e quella di inizio piega.
Un ultima cosa da segnalare è il cambio, un po’ duro e qualche volta tendente alla sfollata: non è il cambio più duro che abbia mai provato, ma di sicuro non siamo al livello di dolcezza e sensibilità di Honda e Ducati.
Detto ciò la Ninja 636 è comunque una moto fantastica, ma le sue qualità emergono solo nel suo ambiente naturale….
E allora, com’è in pista!!??

In pista
In pista è una moto fantastica, che rispecchia completamente le sue doti motoristiche che tanto la avvantaggiano su strada rispetto alle 600 rivali.
Quando finalmente entrate sull’asfalto, perfetto come un biliardo, del circuito, tutta la ciclistica diventa immediatamente una cosa sensata.
La 6R è favolosa, si inserisce in curva all’ultimo secondo con sforzo ridottissimo grazie al suo telaio e con il set-up di serie delle sospensioni già molto rigido che vi permette appunto di tenere un buon ritmo.
In staccata è eccezionale, e già con i settaggi della ciclistica di serie il posteriore non si scompone minimamente; è ovvio che con un set-up personalizzato la moto si comporta meglio.
Una volta in piega, dentro la curva la Ninja mantiene la traiettoria come fosse su un binario; anche in questo caso una forcella tarata al meglio migliorerà la confidenza e la sensibilità con la gomma anteriore; un inconveniente che ho notato è che con i miei settaggi della forcella e la gomma anteriore usurata lo sterzo tendeva a chiudersi, ma questo è dovuto soprattutto allo stato dello pneumatico…
Non necessitano molte modifiche per far rendere la moto, ma se proprio volete farla girare meglio con poche modifiche sarà ancora più veloce; io alla mia belva ho montato uno scarico della HP Corse con centralina Power Commander 3USB con mappatura elaborata al banco prova e filtro aria racing BMC, corona con due denti in più e pignone originale PBR, tubi in treccia aeronautica per i freni, dischi maggiorati a margherita da 300 mm all’anteriore e un bel set-up personalizzato alle sospensioni (ho aggiunto inoltre uno spessore maggiorato tra il mono posteriore e il suo attacco al telaio, per rendere la moto più caricata davanti e avere maggiore sensibilità), due belle pedane arretrate professionali in ergal ricavato dal pieno e un bel treno di gomme in mescola Pirelli o Metzeler.
Strapazzandola in pista ricaverete il meglio da questa moto, e state certi che se siete molto bravi e veloci ad andare in moto (e quindi avete un bel manico!!), non farete troppa fatica a passare qualche 1000!!
Io non sono un pilota, e l’ultima volta che sono stato a Franciacorta ho fatto il miglior giro in 1.31.00 basso; non è un tempo record ma mi sono comunque tolto la soddisfazione di passare parecchia gente con moto più potenti… E’ chiaro che il “manico” è la cosa che conta di più!!!!

Volevo concludere ringraziando Maurizio e tutto lo Staff de IlMotociclista.info per aver reso possibile la pubblicazione di questo “articolo”: grazie ragazzi per questa opportunità!!!
Ringrazio anche Ste della concessionaria Kawasaki di Omegna e il mio “capotecnico” Lauro Bonetta, che ormai sopportano da un bel po’ questo rompiscatole del sottoscritto, ma soprattutto tutti i miei amici e i miei compagni di scorribande in moto!!!! Grazie a tutti!!!!
 

MI RACCOMANDO LUCI ACCESE CASCO BEN ALLACCIATO E RISPETTATE  I LIMITI!!!

                                                                               
 Luca Martino

 


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